Infissi in pvc sono cancerogeni?

Questo è un argomento molto controverso, per anni si è parlato dei danni che causava il pvc alla salute ed era rimasto un settore di nicchia infatti le vendite in Italia non erano molto rilevanti.

Ma negli ultimi anni c’e stato un vero e proprio boom nella vendita degli infissi in pvc tanto da surclassare le vendite delle altre tipologie, gli infissi in alluminio sono ormai arrivati al punto zero, si vendono esclusivamente per grandi vetrate in abitazioni private o per chiusura di verande o per lo più per le attività commerciali, gli infissi in legno trovano poco mercato a causa dei prezzi più elevati rispetto al pvc e alla paura infondata di dover fare troppo manutenzione. ( a questo riguardo vi rimando a un mio articolo specifico per gli infissi in legno). Mantengono ancora gli infissi in legno alluminio ma le vendite sono di gran lunga inferiori a causa proprio del prezzo per cui non tutti possono permetterseli soprattutto in fase di ristrutturazione date le enormi spese da affrontare.

Ma veniamo al punto in questione: un numero sempre maggiore di ricercatori sta mettendo in luce la reale pericolosità del pvc (cloruro di polivinile) sulla salute umana, anche se ancora non prendono delle posizioni ufficiali.

Secondo alcuni studi statunitensi di un’associazione a difesa dei consumatori (chej) il PVC sarebbe responsabile di molti tumori e malformazioni fetali.

Molte aziende come IKEA, MICROSOFT, APPLE ecc.. hanno valutato l’opportunità di togliere dai processi produttivi l’impiego del Cloruro di Polivinile.

Sempre secondo questa associazione il PVC sarebbe nocivo alla salute umana e all’intero ecosistema durante tutto il suo ciclo vitale, dalla fabbrica, all’uso, fino allo smaltimento.

I nostri corpi sarebbero contaminati dalle particelle chimiche additive, velenose quali mercurio e ftalati (ammorbidenti tossici che lo rendono flessibile ed il cui utilizzonei giochi dei bambini è stato vietato dalla Comunità Europea nel 2005 a causa del rischio per la salute ma che continua ad essere usato negli Stati Uniti grazie ad accordi commerciali).

Quando viene prodotto e bruciato il PVC rilascia diossine, un gruppo fra le sostanze chimiche più potenti mai testato, che può causare il cancro nonché attaccare le difese immunitarie e il sistema riproduttivo.

Il PVC non può essere effettivamente riciclato a causa degli additivi usati nel processo di lavorazione .

In sostanza sarebbe tecnicamente semplice da riciclare ma gli additivi utilizzati nella lavorazione per renderlo più malleabile creerebbero gravi problemi alla salute.

Da alcuni test scientifici si sarebbe scoperto che nelle aree dove sorgono gli stabilimenti, i residenti presenterebbero nel sangue un livello di diossine pari a tre volte quello della popolazione statunitense.

Gli stessi lavoratori di questi stabilimenti rischiano danni alla salute derivanti dall’esposizione al polivinilcloruro e agli altri additivi utilizzati nel processo di lavorazione.

Tali rischi includono: angiosarcoma del fegato, cancro ai polmoni, cancro al cervello, linfomi, leucemie e cirrosi epatica.

Certo l’OMS ci ha messo in guardia anche dai rischi derivanti dal consumo di carni rosse ( e prodotti derivati), dal fumo, arsenico, alcool e amianto che potrebbero essere cancerogeni.

Lo sappiamo tutti di essere circondati da sostanze chimiche tossiche, ma sicuramente non prestiamo abbastanza attenzione agli edifici in cui passiamo gran parte delle ore della nostra giornata e della nostra vita.

In definitiva se si progettano edifici “verdi” senza l’uso di sostanze chimiche o comunque ridotte al minimo, con una buona illuminazione naturale e un costante ricambio d’aria, sicuramente avremmo effetti positivi sulla nostra salute e sul nostro comfort.